Rocco Schiavone, professione: vicequestore. Pessimo carattere, sguardo malinconico, un presente complicato e un passato ingombrante. Romano, ma catapultato ad Aosta per lavoro, ama la buona cucina e odia il freddo: un bel problema per chi è costretto a vivere tra le nevi. Dalla penna di Antonio Manzini (nella foto) nasce un uomo che ha il potere di affascinare i lettori con la sua visione della vita e il suo grande cuore; ma anche di colpirli con la durezza dei modi e con toni fin troppo ruvidi.Rocco non ama le mezze misure: conosce l'amore profondo e il dolore più intenso, ha inoltre uno spiccato senso del dovere. Quando sembra che i suoi problemi personali lo stiano trascinando inesorabilmente verso il baratro, arriva sempre un caso difficile, che lo richiama alla vita. Il primo pensiero è che si tratti di una seccatura, di un imprevisto che serve solo a rovinargli ancora di più l'esistenza, e invece è l'occasione per dare il meglio di sè e delle sue intuizioni. Non sempre le indagini vengono svolte nei modi consueti, Rocco sceglie le vie brevi, dirette e poi deve fare i conti con gli uomini della sua squadra: un vero capolavoro di comicità.
La narrazione è accattivante, divertente, a tratti esilarante; i capitoli procedono con una velocità impressionante e si arriva all'ultima pagina sempre troppo presto. Manzini, che pubblica per Sellerio, colleziona successi: da Pista nera, prima indagine di Schiavone, fino ad arrivare all'ultima, uscita qualche mese fa: Ah, l'amore, l'amore. Consiglio di leggere le indagini in ordine di pubblicazione. Impossibile restare indifferenti a Rocco Schiavone.









