lunedì 20 aprile 2020

Dalla penna di Antonio Manzini, ecco a voi Rocco Schiavone

Rocco Schiavone, professione: vicequestore. Pessimo carattere, sguardo malinconico, un presente  complicato e un passato ingombrante. Romano, ma catapultato ad Aosta per lavoro, ama la buona cucina e odia il freddo: un bel problema per chi è costretto a vivere tra le nevi. Dalla penna di Antonio Manzini (nella foto) nasce un uomo che ha il potere di affascinare i lettori con la sua visione della vita e il suo grande cuore; ma anche di colpirli con la durezza dei modi e con toni fin troppo ruvidi.
Rocco non ama le mezze misure: conosce l'amore profondo e il dolore più intenso, ha inoltre uno spiccato senso del dovere. Quando sembra che i suoi problemi personali lo stiano trascinando inesorabilmente verso il baratro, arriva sempre un caso difficile, che lo richiama alla vita. Il primo pensiero è che si tratti di una seccatura, di un imprevisto che serve solo a rovinargli ancora di più l'esistenza, e invece è l'occasione per dare il meglio di sè e delle sue intuizioni. Non sempre le indagini vengono svolte nei modi consueti, Rocco sceglie le vie brevi, dirette e poi deve fare i conti con gli uomini della sua squadra: un vero capolavoro di comicità.
La narrazione è accattivante, divertente, a tratti esilarante; i capitoli procedono con una velocità impressionante e si arriva all'ultima pagina sempre troppo presto. Manzini, che pubblica per Sellerio, colleziona successi: da Pista nera, prima indagine di Schiavone, fino ad arrivare all'ultima, uscita  qualche mese fa: Ah, l'amore, l'amore. Consiglio di leggere le indagini in ordine di pubblicazione. Impossibile restare indifferenti a Rocco Schiavone.

sabato 18 aprile 2020

ADIOS LUIS

 
          La certezza che la parola scritta 
è il più grande e invulnerabile dei rifugi
     perché le sue pietre sono unite dalla malta della memoria.
                                                                   Le rose di Atacama

In tanti questi giorni ricordano la figura di Luis Sepulveda:  uomo, combattente, scrittore e affabulatore con le parole più adeguate, più incisive, più commoventi; io lo ricordo così , col potere salvifico delle parole.  

mercoledì 15 aprile 2020

Ora

"Mi piace leggere ma non ho tempo"
Quante volte abbiamo sentito questa frase o quante volte l'abbiamo detta noi stessi?
In una situazione diversa questa potrebbe anche essere una scusa plausibile, ma ora niente più giustificazioni! Prendiamo dalla mensola quel libro che continuiamo a fissare da un po' di tempo. Usciamo di casa stando seduti nella poltrona e facciamo viaggiare la nostra mente!

L'amica geniale

  L'amica geniale di Elena Ferrante

Una serie di quattro romanzi scritti da Elena Ferrante, dalla narrazione fluida e con una storia che emoziona. Le due protagoniste Raffaella Cerullo, detta Lila, ed Elena Greco, detta Lenù, all'inizio dell'opera vivono nei bassifondi di Napoli negli anni 60, frequentano la stessa scuola e sono considerate le bambine più intelligenti di tutto l'istituto. Tra loro nasce una grandissima amicizia che durerà tutta la vita, anche se le due avranno due percorsi completamente diversi: Elena continuerà a studiare e si laureerà, mentre Lila sarà costretta dalla famiglia, che viveva in povertà, a sposarsi a 16 anni e il suo non sarà un matrimonio felice. É una storia tutta al femminile di emancipazione e di amicizia. Inoltre, il lettore è portato a fare un confronto fra le due protagoniste: Elena rappresenta la tipica ragazza moderna, che studia e che, in mezzo a tante insicurezze e fragilità, cerca il suo posto nel mondo; Lila è ,invece, la tipica ragazza degli anni 70 a cui è toccato crescere troppo in fretta.

martedì 7 aprile 2020

Invito alla lettura di “Un uomo” di Oriana Fallaci

Un giorno un’amica mi ha chiesto: “Conosci Alexandros Panagulis?”. Dal giorno mi si è aperto un mondo perché ti ho conosciuto: ora so chi sei, conosco il tuo modo di vivere, il tuo modo di pensare, il tuo modo di lottare, il tuo modo di fare politica, il tuo modo di amare; conosco le tue poesie, le tue sofferenze, i tuoi successi, i tuoi discorsi, i tuoi pregi, i tuoi difetti, le tue paure. Sei considerato un eroe, ma tu preferisci definirti semplicemente un uomo. Hai concretizzato l’idea di libertà, di dignità, di lotta, di resistenza, di verità e di giustizia, hai ribaltato i concetti di vita e di morte. La tua storia è un monito per tutti.  Grazie a te per aver vissuto, caro Alekos, e grazie alla tua “unica compagna possibile” per averti reso immortale nel libro a te dedicato: Un uomo.
Vi invito a trovare nella vostra vita un momento per leggere questo libro e ricordate sempre le parole che Alekos disse ad Oriana quando lei gli chiese “Cosa significa essere un uomo?”. “Significa avere coraggio, avere dignità. Significa credere nell’umanità. Significa amare senza permettere a un amore di diventare un’àncora. Significa lottare. E vincere. Guarda, più o meno quel che dice Kipling in quella poesia intitolata Se. E per te cos’è un uomo?”. La risposta di Oriana fu “Direi che un uomo è ciò che sei tu, Alekos”.

Spettacolo cinematografico “L’uomo che comprò la Luna”.

Nel mese di ottobre alcune classi della nostra scuola hanno partecipato alla visione del film “L’uomo che comprò la Luna”.  La scelta di questo film è stata dettata dal desiderio di far conoscere uno spaccato di Sardegna agli alunni boemi ospiti delle classi II, III e IV L per un progetto di gemellaggio. Il film racconta con leggerezza e ironia la storia di un soldato che deve portare a termine una delicata missione segreta: andare in Sardegna e scoprire chi ha comprato la Luna. Durante questa ricerca e grazie a un incredibile maestro (interpretato da Benito Urgu), il soldato Kevin, riscoprirà la sua anima sarda volutamente nascosta,  ma in realtà solo assopita. Al termine della visione la gradita sorpresa: Jacopo Cullin, il protagonista del film, con grande simpatia e disponibilità, ci ha concesso il suo tempo per rispondere alle nostre domande e per lasciarci una foto ricordo.

lunedì 6 aprile 2020

L'Eleganza Del Riccio

L'eleganza del riccio è un romanzo scritto da Muriel Barbery nel 2006.
Il racconto ha una trama particolare, non ci si aspetterebbe mai che una ragazzina di 13 anni e la portinaia del suo palazzo abbiano così tante cose in comune senza saperlo.
Entrambe nascondono pensieri e segreti inconfessabili e si raccontano ai lettori durante tutto  il corso del libro. 
La passione delle due per la letteratura e la voglia di tenerla tutta per se stesse sarà il filo conduttore della narrazione. 
La sua lettura vi terrà incollati alle pagine in attesa di un accenno di legame tra le due protagoniste, entrambe sfinite dalla vita che conducono.

É il libro adatto anche per chi non riesce a tenere bene il ritmo di un romanzo tradizionale, grazie al suo schema fatto di vari punti di vista, che differiscono dai soliti capitoli. Personalmente dopo la lettura ho sentito un vuoto allo stomaco durato per giorni e mi ha lasciata veramente senza parole, tanto da entrare di diritto tra i miei libri preferiti.
Ve lo consiglio e vi auguro una buona lettura
. 📚


p.s. Lo trovate anche nella biblioteca della nostra scuola e ne esiste anche un film! 🎥


Media Library On Line : adesione del nostro istituto al portale

Il nostro Istituto ha aderito a MLOL Scuola (scuola.medialibrary.it) il  portale che permette a tutte le biblioteche scolastiche italiane di fornire un servizio di prestito digitale . 
Il catalogo MLOL offre una collezione in continua crescita di risorse digitali disponibili in molteplici tipologie multimediali: ebook, quotidiani e periodici nazionali e internazionali, audiolibri, film, musica, immagini, banche dati, tracce musicali, materiali di e-learning, scientific journal, spartiti musicali, mappe, modelli per stampanti 3D, videogiochi e app.
 La nostra iscrizione al portale prevede l'attivazione dell'account per tutto il personale della scuola e per gli studenti, in modo che autonomamente, o sotto disposizioni del docente possano operare nella piattoforma. 


giovedì 2 aprile 2020

Jane Austen

Jane Austen, a parer mio, è una delle più grandi scrittrici; i suoi libri mi hanno davvero colpito, come per esempio Orgoglio e Pregiudizio dove racconta i destini di Elizabeth, Jane, Mr Bingley e Mr Darcy.
La storia racconta di una ragazza della media società e di un ragazzo dell'alta società che dopo varie incomprensioni si innamorano.
La storia mi ha appassionato, infatti l' ho letta con molto interesse.

Un anno sull'Altipiano di Emilio Lussu



Racconto atroce della quotidianità della guerra in trincea. Pubblicato nel 1938 da Emilio Lussu, è una delle maggiori opere sulla Grande Guerra.  
Un anno sull'Altipiano è una documentaristica rappresentazione delle vicende di guerra del capitano Lussu nella Brigata Sassari, il quale visse in prima persona la drammatica esperienza.
Nel romanzo è ben descritto lo stato psicologico dei soldati e il loro eroismo, la paura che li perseguita anche nei momenti di calma, la speranza di essere uccisi all'improvviso mentre sono in trincea, si narrano i drammi e le scene disumane che portarono alla disfatta di Caporetto.
Il tema principale è quello della guerra che, talvolta, sfocia e coincide con il tema della morte. Nel trattare questa tematica ci si imbatte nel distacco dell'autore per le perdite riportate in battaglia che ci fanno comprendere il tormento al quale sono abituati i soldati e soprattutto che, per loro, salvarsi non è un nobile ideale ma un inarrestabile istinto di sopravvivenza.
Di questo libro ho apprezzato particolarmente la scelta di Emilio Lussu nell'evidenziare le vicende più eclatanti, il romanzo autobiografico e la ricostruzione storica si intrecciano rendendo l'opera ancora più intrigante e coinvolgente.

mercoledì 1 aprile 2020

Sostiene Pereira

Sostiene Pereira è un romanzo civile di Antonio Tabucchi pubblicato nel 1994.
Con questo romanzo siamo catapultati a Lisbona, nel Portogallo, sotto il regime del dittatore Salazar verso la fine degli anni 30, in un periodo in cui non esiste la libertà di stampa e di pensiero.
Con questa ambientazione storica e a mano a mano che si va avanti con la lettura , si assisterà alla crescita del protagonista ,Pereira, che da uomo abitudinario, statico e sottomesso diventerà oppositore della dittatura e simbolo di libertà.
È un libro che personalmente mi ha spinta a riflettere su quanto sia importante la libertà di pensiero che a noi sembra scontata ma non esiste in un regime totalitario. Inoltre, fin dalle prime pagine, si entra subito in sintonia con il protagonista di cui seguiamo l'evoluzione grazie anche a una scrittura semplice ma avvincente.

Canne al vento di Grazia Deledda


Un romanzo del 1913 con il quale l'autrice sarda vinse il premio Nobel nel 1926.


Tre sorelle nobili, le dame Pintor, si trovano ad affrontare dei problemi economici a causa della morte del padre. Efix, loro servo da sempre, lavora quotidianamente l'ultimo podere rimasto alla famiglia, con la speranza di salvare le padrone dalla miseria. Questa estrema devozione si rivelerà essere un tentativo di espiazione per un vecchio delitto da lui commesso, ma mai confessato.
La Deledda offre l'opportunità di fare un salto nella realtà sarda di fine ottocento, accompagnando il lettore nell'immedesimazione con i protagonisti.
"Siamo proprio come canne al vento, donna Ester mia. Siamo canne e la sorte è il vento."
Queste parole pronunciate da Efix racchiudono tutto il significato della vicenda e permettono all'autrice di esprimere a pieno la condizione esistenziale del popolo sardo del tempo. Si tratta di uomini radicati nelle tradizioni, ma travolti dal destino che, come fosse il vento, li scombussola o talvolta li spezza.

Una storia che stimola la riflessione personale: quante volte ci si sente impotenti e ci si arrende a ciò che la vita ci pone davanti?

Il nome della rosa di Umberto Eco



Un giallo storico, intrigante e avvincente. Pubblicato nel 1980, è il capolavoro di Umberto Eco.
Si narra dell'indagine condotta da un frate francescano, Gugliemo da Basckerville, e dal giovane monaco Adso, sulle morti sospette verificatesi in un'abbazia benedettina nel 1327. I due studiano la vita del monastero, le consuetudini dei monaci e si avventurano poi nello spazio più segreto del luogo: la biblioteca. La sete di conoscenza, limitata dai divieti della Chiesa medievale, diventa un'ossessione per chi muore.
"La biblioteca si difende da sola, insondabile come la verità che ospita, ingannevole come la menzogna che custodisce. Labirinto spirituale, è anche labirinto terreno", dirà l'Abate, quando gli si chiederà il permesso di visitarla.
Il ritrovamento dei cadaveri, studiati nei minimi dettagli, permette a Guglielmo di seguire una strada che si svela gradualmente, grazie al suo acume e alla sua capacità di andare oltre le apparenze, sciogliendo così i simboli che circondano la realtà. "Nulla è più fugace della forma esteriore", ripeterà spesso per contestare ipotesi semplicistiche.
Un'immersione nel Medioevo, nei suoi misteri e nella sua simbologia. La narrazione è condotta con eleganza e raffinatezza; difficile per chi si aspetta una lettura scorrevole, estremamente stimolante per chi ha il piacere di seguire la vicenda.