mercoledì 1 aprile 2020

Canne al vento di Grazia Deledda


Un romanzo del 1913 con il quale l'autrice sarda vinse il premio Nobel nel 1926.


Tre sorelle nobili, le dame Pintor, si trovano ad affrontare dei problemi economici a causa della morte del padre. Efix, loro servo da sempre, lavora quotidianamente l'ultimo podere rimasto alla famiglia, con la speranza di salvare le padrone dalla miseria. Questa estrema devozione si rivelerà essere un tentativo di espiazione per un vecchio delitto da lui commesso, ma mai confessato.
La Deledda offre l'opportunità di fare un salto nella realtà sarda di fine ottocento, accompagnando il lettore nell'immedesimazione con i protagonisti.
"Siamo proprio come canne al vento, donna Ester mia. Siamo canne e la sorte è il vento."
Queste parole pronunciate da Efix racchiudono tutto il significato della vicenda e permettono all'autrice di esprimere a pieno la condizione esistenziale del popolo sardo del tempo. Si tratta di uomini radicati nelle tradizioni, ma travolti dal destino che, come fosse il vento, li scombussola o talvolta li spezza.

Una storia che stimola la riflessione personale: quante volte ci si sente impotenti e ci si arrende a ciò che la vita ci pone davanti?

2 commenti:

Bianca ha detto...

Se può interessare sul Sardegna Digital Library potete vedere lo sceneggiato del 1958 ( pensate!) della RAI ; è interessante fare i confronti col romanzo e ammirare le vecchie tecnologie di ripresa!
Questo è il link:
http://www.sardegnadigitallibrary.it/index.php?v=9&s=17&xsl=2435&ric=2&c1=canne+al+vento&c=4460&ti=

Stefania Mascia ha detto...

Io adoro “Canne al vento” e adoro in generale Grazia Deledda. Vi consiglio di girare la Sardegna e visitare i luoghi deleddiani a Nuoro, dove troverete la sua casa e il suo sarcofago nella chiesa della Solitudine, e a Galtellì dove potrete ammirare il Parco Letterario Grazia Deledda.