martedì 7 aprile 2020

Invito alla lettura di “Un uomo” di Oriana Fallaci

Un giorno un’amica mi ha chiesto: “Conosci Alexandros Panagulis?”. Dal giorno mi si è aperto un mondo perché ti ho conosciuto: ora so chi sei, conosco il tuo modo di vivere, il tuo modo di pensare, il tuo modo di lottare, il tuo modo di fare politica, il tuo modo di amare; conosco le tue poesie, le tue sofferenze, i tuoi successi, i tuoi discorsi, i tuoi pregi, i tuoi difetti, le tue paure. Sei considerato un eroe, ma tu preferisci definirti semplicemente un uomo. Hai concretizzato l’idea di libertà, di dignità, di lotta, di resistenza, di verità e di giustizia, hai ribaltato i concetti di vita e di morte. La tua storia è un monito per tutti.  Grazie a te per aver vissuto, caro Alekos, e grazie alla tua “unica compagna possibile” per averti reso immortale nel libro a te dedicato: Un uomo.
Vi invito a trovare nella vostra vita un momento per leggere questo libro e ricordate sempre le parole che Alekos disse ad Oriana quando lei gli chiese “Cosa significa essere un uomo?”. “Significa avere coraggio, avere dignità. Significa credere nell’umanità. Significa amare senza permettere a un amore di diventare un’àncora. Significa lottare. E vincere. Guarda, più o meno quel che dice Kipling in quella poesia intitolata Se. E per te cos’è un uomo?”. La risposta di Oriana fu “Direi che un uomo è ciò che sei tu, Alekos”.

4 commenti:

Bianca ha detto...

Mi sono commossa, grata per il ricordo di......un uomo...

Stefania Mascia ha detto...

Grazie a chi mi ha consigliato la lettura di questo libro. Alekos ha vissuto ad Atene durante la dittatura dei colonnelli (fine anni Sessanta-inizi anni Settanta), contro cui ha combattuto fino all'ultimo. Quando ho fatto il viaggio ad Atene, purtroppo non conoscevo ancora la sua storia, perciò mi piacerebbe tornarci per ripercorrere i luoghi della sua vita.

Stefania Mascia ha detto...

Alekos è stato anche un poeta, molte delle sue poesie sono state scritte in carcere, addirittura usando come inchiostro il suo sangue.
Vi scrivo alcuni versi, tratti da varie poesie, che mi hanno colpito profondamente.
"E continuo il viaggio/ e mi basta/ che io tenebra/ abbia amato la luce".
"Che amore, culto, ammirazione/ verso coloro che si battono sempre/ perché scoprano voce gli ingranaggi/ e nella vita trovino uno scopo".
"Oggi/ in ogni oggi/ la lotta".
"Voi che avete dimenticato il Passato/ che vedete il Presente con occhi appannati/ che non avete interesse per il futuro/ che respirate solo per morire".
"Schiavi e tiranni/ avete la stessa colpa/ che ritarda la rinascita/ della libertà".

Bianca ha detto...

Commentare questo post significa per me distinguere due piani pur se tra loro intrecciati: uno è quello del commento al libro di Oriana Fallaci , l'altro è quello della persona Panagulis e di come io l'ho conosciuta.
Allora devo partire da qui, da me bambina di 9 anni che ascoltando il telegiornale vede questa immagini di un uomo piccolo infagottato in una divisa e con un volto da orsacchiotto di pezza, - un volto buono -, e stretto da uomini alti e con facce sogghignanti, quasi trionfali; ricordo molto bene come io, ancora inesperta e poco consapevole del dramma che si consumava in Grecia dal colpo di stato dei colonnelli, sentii dentro di che quell'uomo non poteva essere un bruto, un assassino .... con quella faccina dallo sguardo spaurito... Poi lessi delle torture subite, del processo farsa, della condanna a morte e delle iniziative nel mondo perché non fosse eseguita, e lessi le sue poesie...
Ero già più grande e consapevole quando fu liberato e continuò la sua lotta per la democrazia e la libertà, fino alla morte solitaria in un ambiguo incidente automobilistico...certo il suo volto era cambiato, ma gli occhi buoni erano rimasti uguali, e per me resta e resterà sempre un esempio dei tanti uomini e donne che credono nell' inviolabilita' dei diritti dell'uomo e lottano per difenderli anche a costo della vita.
Poi è arrivato il libro " Un uomo", dove la Fallaci, sua compagna, mi ha fatto conoscere particolari che non sapevo, la storia del loro amore, anche gli eccessi e sregolatezze, certo tutto filtrato dagli occhi della autrice, ma quello che io pensavo dell'uomo Panagulis non è cambiato. Il libro è potente, la scrittura serrata e coinvolgente , un libro di amore e diperazione , un canto di libertà.